Un impianto fotovoltaico è un impianto elettrico costituito essenzialmente dall'assemblaggio di più moduli fotovoltaici, i quali sfruttano l'energia solare incidente, per produrre energia elettrica, mediante effetto fotovoltaico della necessaria componente elettrica (cavi) ed elettronica (inverter) ed eventualmente di sistemi meccanici-automatici ad inseguimento solare.
Gli impianti fotovoltaici sono generalmente suddivisi in tre grandi famiglie:
Un esempio di piccolo impianto a isola formato da due soli moduli.
Questa famiglia è al
servizio di quelle utenze elettriche isolate da altre fonti energetiche,
come la rete nazionale in
C.A., che si riforniscono da un impianto fotovoltaico elettricamente isolato ed autosufficiente.
I principali componenti di un impianto fotovoltaico a isola sono generalmente:
Il campo fotovoltaico in genere impiegato per gli impianti ad isola è ottimizzato per una
specifica
tensione di sistema,
valutata in fase di progettazione.
Le tensioni più utilizzate sono 12 o 24
V.
Conseguentemente,
dato
che la maggior
parte dei moduli fotovoltaici utilizzati in questa tipologia di impianti ha tensioni in uscita
pari
a 12 o 24 V, le
cosiddette stringhe elettriche che formano il campo sono costituite da pochissimi moduli, fino
al
limite del singolo
modulo per stringa.
In quest'ultimo caso, in pratica, il campo fotovoltaico è
costituito da
semplici
paralleli elettrici
tra moduli, dotati di diodi di stringa per la protezione dalle cosiddette correnti inverse di
cui
tratteremo più oltre.
L'accumulatore è in genere costituito da monoblocchi, o elementi
singoli specificamente
progettati
per cariche e
scariche profonde e cicliche.
Negli impianti che devono garantire continuità di servizio
anche
alle
più severe
condizioni non sono, in genere impiegati accumulatori per uso automobilistico, che pur
funzionando a
dovere hanno bassa
"vita utile" ossia, tollerano un minor numero di cicli di carica e scarica, rispetto ad
accumulatori
progettati e
costruiti appositamente, per questa tipologia di impiego.
Nel caso di installazioni degli
accumulatori su palo o in
altezza (per es. pubblica illuminazione o lampione fotovoltaico) non possono essere utilizzati
accumulatori per uso
automobilistico in quanto eventuali perdite di elettrolita (che è costituito da una soluzione
altamente corrosiva)
persone, animali e cose potrebbero riportare seri danni.
In queste installazioni si
utilizzano
appositi accumulatori nel
quale l'elettrolita liquido è sostituito da uno speciale gel.
Il regolatore di carica è un dispositivo elettronico che possiede le seguenti funzionalità minime:
Questa famiglia identifica quelle utenze elettriche già servite dalla rete nazionale in AC, ma che immettono in rete la produzione elettrica risultante dal loro impianto fotovoltaico, opportunamente convertita in corrente alternata e sincronizzata a quella della rete, contribuendo alla cosiddetta generazione distribuita.
I principali componenti di un impianto fotovoltaico connesso alla rete sono:
Una menzione a parte va al cosiddetto BIPV, acronimo di Building Integrated PhotoVoltaics, ovvero
Sistemi fotovoltaici
architettonicamente integrati.
L'integrazione architettonica si ottiene posizionando il
campo
fotovoltaico dell'impianto
all'interno del profilo stesso dell'edificio che lo accoglie.
Le tecniche sono
principalmente 3:
I costi per ottenere un impianto BIPV sono dunque più alti rispetto a quello tradizionale, ma il risultato estetico è talmente pregevole che la normativa stessa del Conto energia li tutela e valorizza, riconoscendo una tariffa incentivante sensibilmente più elevata.
La potenza nominale, di un impianto fotovoltaico, si misura, con la somma dei valori di potenza nominale di ciascun modulo fotovoltaico, di cui è composto il suo campo e l'unità di misura [Watt] (simbolo: W).
La superficie occupata da un impianto fotovoltaico è in genere poco maggiore rispetto a quella occupata dai soli moduli fotovoltaici, che richiedono, per la tecnologia silicio policristallino e silicio monocristallino, circa 8 m² / kW (se esposti a Sud) ai quali vanno aggiunte eventuali superfici occupate dai coni d'ombra prodotte da ostacoli tipo (camini, antenne TV etc.), se montati in modo complanare alle superficie, invece se montati in modo non complanare si deve tenere conto dell'ombra che gli stessi pannelli producono e quindi la superficie impiegata è di circa 20 m²/kW.
Da osservare che ogni tipologia di cella ha un tipico ingombro superficiale, con le tecnologie a
silicio amorfo oltre i
20 m²/ kW e 9 m² / kW per la tecnologia CIS. Negli impianti su terreno o tetto piano, è prassi
comune distribuire
geometricamente il campo su più file, opportunamente sollevate singolarmente verso il sole, in
modo
da massimizzare
l'irraggiamento captato dai moduli.
Queste file vengono stabilite per esigenze
geometriche
del sito di installazione e
possono o meno corrispondere alle stringhe.
In entrambe le configurazioni di impianto, ad isola o connesso, l'unico componente disposto in esterni è il campo fotovoltaico, mentre regolatore, inverter e batteria sono tipicamente disposti in locali tecnici predisposti (es. shelter).
L'energia prodotta è tanto maggiore quanto più l'impianto gode di un'esposizione favorevole all'irraggiamento solare, che è funzione dell'eliofania e massima con determinati angoli di inclinazione rispetto ad un piano orizzontale al suolo e per esposizioni il più possibile verso sud.
Per massimizzare la captazione dell'irraggiamento solare si progettano e si realizzano sempre più moduli fotovoltaici ad inseguimento solare che adattano cioè l'inclinazione del pannello ricevente all'inclinazione dei raggi solari durante il giorno e la stagione.
La prassi vuole che gli impianti fotovoltaici vengano suddivisi per dimensione in 3 grandi famiglie, con un occhio di riguardo soprattutto a quelli connessi alla rete:
Questa classificazione è stata in parte dettata dalla stessa normativa italiana del Conto energia, tuttavia il 2° Conto Energia (febbraio 2007) definisce tre nuove tariffe incentivanti: da 1 a 3 kW, da 3 a 20 kW e oltre i 20 kW.
Con l'entrata in vigore del 4° Conto Energia (maggio 2011) vi è stato un'ennesima
modifica
alla
normativa: la tariffa
corrispondente per il 2012 è divisa per fasce di potenza, impianti su edifici od altri impianti
e
per semestre, es. nel
2º semestre per impianti su edificio fino a 3 kW avremo una tariffa pari a 0,252 €/kWh di
energia
generato.
Le nuove
fasce per gli impianti su edificio sono: da 1 a 3 kW, da 3 a 20 kW, da 20 a 200 kW (limite
Scambio
Sul Posto), da 200 kW
a 1MW (limite piccoli), da 1 a 5MW e oltre i 5MW.
L'Stmg e il Testo Unico della Produzione Elettrica definisco i criteri di allacciamento per impianti fotovoltaici superiori a 1 kWp fino ad impianti di grandi dimensioni.
Nell'ambito della progettazione, il dimensionamento di un impianto domestico si fa usualmente tenendo in conto:
Esistono tuttavia delle controversie riguardanti le energie rinnovabili: gli impianti eolici e
solari, ad esempio nel
caso di installazione su terreni, sono accusati di sfigurare l'ambiente paesaggistico e
naturale
e
di provocare danni
all'agricoltura, agli allevamenti e agli animali, impoverendo i terreni e aumentandone il
rischio di
desertificazione.
Un altro aspetto che deve essere attentamente considerato è lo
smaltimento ed il riciclaggio
degli
impianti obsoleti, in
quanto il loro ciclo di vita che è strettamente connesso ai progressi tecnologici.
Il modulo fotovoltaico è il cuore dell'impianto. É un dispositivo in grado di
convertire l'energia solare
in energia elettrica, mediante effetto fotovoltaico, che viene impiegato come generatore di
corrente.
I moduli sono
costituiti da celle, realizzate con una lamina di materiale semiconduttore, che, opportunamente
eccitato dai raggi
solari, converte l'energia della radiazione solare in energia elettrica.
Il
semiconduttore più
utilizzato per le celle è
il silicio, nelle sue due forme: monocristallino, in cui ogni cella è realizzata a partire da un
wafer la cui struttura
cristallina è omogenea, e policristallino, in cui il wafer non è strutturalmente omogeneo ma
organizzato in grani
localmente ordinati.
I moduli fotovoltaici vengono realizzati seguendo le seguenti fasi: