Questa famiglia identifica quelle utenze elettriche giá servite dalla rete nazionale in AC, ma che immettono in rete la produzione elettrica risultante dal loro impianto fotovoltaico, opportunamente convertita in corrente alternata e sincronizzata a quella della rete, contribuendo alla cosiddetta generazione distribuita.
I principali componenti di un impianto fotovoltaico connesso alla rete sono:
Una menzione a parte va al cosiddetto BIPV, acronimo di Building Integrated PhotoVoltaics, ovvero Sistemi fotovoltaici architettonicamente integrati. L'integrazione architettonica si ottiene posizionando il campo fotovoltaico dell'impianto all'interno del profilo stesso dell'edificio che lo accoglie.
Le tecniche sono principalmente 3:
I costi per ottenere un impianto BIPV sono dunque piú alti rispetto a quello tradizionale, ma il risultato estetico é talmente pregevole che la normativa stessa del Conto energia li tutela e valorizza, riconoscendo una tariffa incentivante sensibilmente piú elevata.
La potenza nominale di un impianto fotovoltaico si misura con la somma dei valori di potenza nominale di ciascun modulo fotovoltaico di cui é composto il suo campo, e l'unitá di misura [Watt] (simbolo: W).
La superficie occupata da un impianto fotovoltaico é in genere poco maggiore rispetto a quella occupata dai soli moduli fotovoltaici, che richiedono, per la tecnologia silicio policristallino e silicio monocristallino, circa 8 m² / kW (se esposti a Sud) ai quali vanno aggiunte eventuali superfici occupate dai coni d'ombra prodotte da ostacoli tipo (camini, antenne TV etc.), se montati in modo complanare alle superficie, invece se montati in modo non complanare si deve tenere conto dell'ombra che gli stessi pannelli producono e quindi la superficie impiegata é di circa 20 m²/kW.
Da osservare che ogni tipologia di cella ha un tipico ingombro superficiale, con le tecnologie a silicio amorfo oltre i 20 m²/ kW e 9 m² / kW per la tecnologia CIS. Negli impianti su terreno o tetto piano, é prassi comune distribuire geometricamente il campo su piú file, opportunamente sollevate singolarmente verso il sole, in modo da massimizzare l'irraggiamento captato dai moduli. Queste file vengono stabilite per esigenze geometriche del sito di installazione e possono o meno corrispondere alle stringhe.
In entrambe le configurazioni di impianto, ad isola o connesso, l'unico componente disposto in esterni é il campo fotovoltaico, mentre regolatore, inverter e batteria sono tipicamente disposti in locali tecnici predisposti (es. shelter).
L'energia prodotta é tanto maggiore quanto piú l'impianto gode di un'esposizione favorevole all'irraggiamento solare, che é funzione dell'eliofania e massima con determinati angoli di inclinazione rispetto ad un piano orizzontale al suolo e per esposizioni il piú possibile verso sud.
Per massimizzare la captazione dell'irraggiamento solare si progettano e si realizzano sempre piú moduli fotovoltaici ad inseguimento solare che adattano cioé l'inclinazione del pannello ricevente all'inclinazione dei raggi solari durante il giorno e la stagione.
La prassi vuole che gli impianti fotovoltaici vengano suddivisi per dimensione in 3 grandi famiglie, con un occhio di riguardo soprattutto a quelli connessi alla rete:
Questa classificazione é stata in parte dettata dalla stessa normativa italiana del Conto energia, tuttavia il 2° Conto Energia (febbraio 2007) definisce tre nuove tariffe incentivanti: da 1 a 3 kW, da 3 a 20 kW e oltre i 20 kW.
Con l'entrata in vigore del 4° Conto Energia (maggio 2011) vi é stato un'ennesima modifica alla normativa: la tariffa corrispondente per il 2012 é divisa per fasce di potenza, impianti su edifici od altri impianti e per semestre, es. nel 2º semestre per impianti su edificio fino a 3 kW avremo una tariffa pari a 0,252 €/kWh di energia generato. Le nuove fasce per gli impianti su edificio sono: da 1 a 3 kW, da 3 a 20 kW, da 20 a 200 kW (limite Scambio Sul Posto), da 200 kW a 1MW (limite piccoli), da 1 a 5MW e oltre i 5MW.
L'Stmg e il Testo Unico della Produzione Elettrica definisco i criteri di allacciamento per impianti fotovoltaici superiori a 1 kWp fino ad impianti di grandi dimensioni
Nell'ambito della progettazione, il dimensionamento di un impianto domestico si fa usualmente tenendo in conto:
Esistono tuttavia delle controversie riguardanti le energie rinnovabili: gli impianti eolici e solari, ad esempio nel caso di installazione su terreni, sono accusati di sfigurare l'ambiente paesaggistico e naturale e di provocare danni all'agricoltura, agli allevamenti e agli animali, impoverendo i terreni e aumentandone il rischio di desertificazione. Un altro aspetto che deve essere attentamente considerato é lo smaltimento ed il riciclaggio degli impianti obsoleti, in quanto il loro ciclo di vita che é strettamente connesso ai progressi tecnologici.
Il modulo fotovoltaico é il cuore di un impianto fotovoltaico; é un dispositivo in grado di convertire l'energia solare in energia elettrica mediante effetto fotovoltaico, viene quindi impiegato come generatore di corrente. I moduli sono costituiti da celle, realizzate con una lamina di materiale semiconduttore, che, opportunamente eccitato dai raggi solari, converte l’energia della radiazione solare in energia elettrica. Il semiconduttore piú utilizzato per le celle é il silicio, nelle sue due forme: monocristallino, in cui ogni cella é realizzata a partire da un wafer la cui struttura cristallina é omogenea, e policristallino, in cui il wafer non é strutturalmente omogeneo ma organizzato in grani localmente ordinati.
I moduli fotovoltaici vengono realizzati seguendo le seguenti fasi:
Un Impianto Fotovoltaico di circa 5,1 kWp di potenza nominale.