La pompa di calore è una macchina in grado di trasferire energia termica da una sorgente a temperatura più bassa ad una sorgente a temperatura più alta o viceversa, utilizzando differenti forme di energia, generalmente elettrica.
Esempi comuni di macchine di questo tipo sono:
Si noti che, nel campo di condizionamento dell'aria, il termine pompa di calore è specificamente riferito ad un condizionatore d'aria con valvola reversibile, che cambia la direzione di scorrimento del fluido refrigerante e permette così sia di apportare sia di estrarre calore da un locale di un edificio.
Principio di funzionamento di una pompa di calore:
Le pompe di calore funzionano grazie a diversi principi fisici, ma sono classificate in base alla loro applicazione (trasmissione di calore, fonte di calore, dispersore di calore o macchina refrigeratrice).
Facciamo un piccolo esempio pratico. Immaginiamo 100 unità di energia termica
all'interno di un pallone. Questo viene compresso fino a raggiungere le dimensioni di una
pallina da
ping pong. Questa
pallina, contiene le stesse unità di energia, ma l'energia termica per unità di volume è
maggiore
e
la temperatura
dell'aria all'interno della pallina è aumentata.
Le pareti della pallina si riscaldano e quindi il calore, inizia a trasferirsi all'esterno.
Per
portare questo calore in
un altro luogo, si può immaginare di muovere la pallina in una zona fredda, dove essa
gradualmente
aggiusterà la sua
temperatura, fino a uguagliare la temperatura dell'ambiente. In questo processo, si ipotizza
che
essa
trasferisca 50 unità
di energia termica.
Dopo che la pallina si è raffreddata, la si può riportare nella zona iniziale e lasciarla
espandere.
Dato che ha perso
calore, nel momento in cui torna alle dimensioni di un pallone, la sua temperatura è troppo
bassa
e
quindi inizia ad
assorbire energia termica, raffreddando l'aria circostante.
Il compressore di una pompa di calore crea proprio la differenza di pressione che permette il
ciclo
(similmente alla
palla che si espande e si contrae): esso aspira il fluido refrigerante attraverso
l'evaporatore,
dove il fluido stesso
evapora a bassa pressione assorbendo calore, lo comprime e lo spinge all'interno del
condensatore
dove il fluido
condensa ad alta pressione rilasciando il calore assorbito.
Dopo il condensatore, il fluido
attraversa la Valvola di
laminazione che lo porta in condizione liquido/vapore (riduce la pressione del fluido),
successivamente rientra
nell'evaporatore ricominciando il ciclo.
Il fluido refrigerante cambia di stato
all'interno dei
due
scambiatori: passa
nell'evaporatore da liquido a gassoso, nel condensatore da gassoso a liquido.
Quando si confrontano le prestazioni di pompe di calore, è meglio evitare il termine "rendimento", in quanto esso ha differenti significati, ma conviene parlare di resa. La resa è espressa dal coefficiente di prestazione, COP, rapporto tra energia resa (alla sorgente di interesse) ed energia consumata (di solito elettrica), usualmente indicato in fisica tecnica come coefficiente di effetto utile. Un valore del COP pari a 3 indica che per ogni kWh di energia elettrica consumato, la pompa di calore fornisce calore pari a 3 kWh.
Quando usata per scaldare con un clima mite, una pompa di calore ha un COP che va da 3 a 4
(mediamente a 10 °C raggiunge
3,3, invece a −8,3 °C è circa 2,3).
Una classica stufetta elettrica ha un COP teorico pari
a 1.
In
altre parole 1 joule
di energia elettrica dato alla stufetta dà calore pari a 1 J, mentre, in condizioni ideali, dato
ad
una pompa di calore
muove più di 1 J di energia termica da un luogo freddo a uno caldo.
A volte questo concetto
è
espresso dai venditori di
pompe di calore con la dichiarazione di un rendimento maggiore del 100%, ma questa espressione è
scorretta, in quanto
quell'energia non produce calore, ma lo muove.
Nel caso di una "stufetta" una macchina di Carnot in senso inverso (le si fornisce lavoro e si
ottiene calore), tra
sorgenti rispettivamente a 0 e 20 gradi centigradi, il rendimento teorico COP è pari a 15
(rapporto
1:15 tra il lavoro
delle resistenze elettriche e il calore ottenuto).
Macchine simili sono efficienti, ma il
loro
costo
d'impianto è elevato.
Nel caso di una "stufetta" una macchina di Carnot in senso inverso (le si fornisce lavoro e si ottiene calore), tra sorgenti rispettivamente a 0 e 20 gradi centigradi, il rendimento teorico COP è pari a 15 (rapporto 1:15 tra il lavoro delle resistenze elettriche e il calore ottenuto). Macchine simili sono efficienti, ma il loro costo d'impianto è elevato.
Il processo della pompa di calore non viola né la prima legge della termodinamica, perché ci vuole meno energia per muovere il calore che per produrlo, né la seconda legge della termodinamica, perché il lavoro richiesto per muovere calore da bassa ad alta temperatura è maggiore del lavoro che si può ricavare muovendo la stessa energia termica, in senso opposto, attraverso un motore ideale (questo è il principio che limita il COP).
Si fa notare che quando c'è una notevole differenza di temperatura, per esempio quando si vuole riscaldare una casa in una rigida giornata invernale, è necessario più lavoro per muovere il calore. Se la pompa di calore è all'esterno e l'evaporatore non è riparato, è possibile che il COP scenda e sia inferiore a 1 e che l'umidità dell'aria tenda a ghiacciarsi sulle alette del dispositivo (con obbligo di periodico scongelamento). In altre parole, quando fuori fa molto freddo, conviene produrre calore all'interno con una stufetta piuttosto che prenderlo dall'esterno.
La pompa di calore è solitamente più efficiente nel riscaldamento che nel raffreddamento, dato che la macchina dissipa sempre una parte di energia in calore, calore che può essere usato per il riscaldamento.
Questo è il motivo per cui la porta del frigorifero aperta in una giornata estiva fa scaldare la cucina: infatti il calore assorbito dallo scomparto freddo è riversato nel condensatore, aumentato dell'energia elettrica dissipata in calore. Un frigorifero aperto è essenzialmente un riscaldatore elettrico 'molto complicato'. Per questa ragione si usa una formula diversa per il calcolo del COP in riscaldamento o in raffreddamento. In quest'ultimo non interessa quanto calore è disperso dal condensatore, ma quanto calore è estratto dalla zona fredda.
Di seguito si riportano le formule per il calcolo del COP in applicazioni per il riscaldamento e per il raffreddamento:
dove Qè la quantità di calore estratta da una riserva Tfredda alla temperatura e Qcaldo è la quantità di calore distribuita ad una riserva Tcalda alla temperatura.
Le pompe di calore commerciali sono in rapido sviluppo: il COP è cresciuto negli
ultimi 5 anni da 3
a 4 e, in alcuni
casi, a 5. Di conseguenza stanno diventando una valida scelta per il
riscaldamento
domestico.
Qui
sono utilizzate
comunemente quelle ad aria e quelle geotermiche, anche in congiunzione con
caldaie
termiche; a
questo proposito si tenga
presente che l'aria a −18 °C contiene ancora l'85% dell'energia termica
dell'aria a
21 °C.
Per le pompe di calore che sfruttano l'aria il COP è limitato quando operano in climi molto freddi, dove c'è meno calore da trasferire all'interno di un edificio. Tipicamente il COP scade quando fuori la temperatura scende attorno a −5 °C o −10 °C. Quando si compra una pompa di calore è importante prestare attenzione al COP, a quale intervallo di temperatura tale COP si riferisce, al costo di installazione della pompa, a quanto calore può trasferire, al rumore generato.
Il COP di una pompa di calore che sfrutta il sottosuolo (di solito l'acqua sotterranea), che rimane a una temperatura relativamente costante durante l'anno ad una profondità di 2,5 m, è maggiore di quello della pompa che sfrutta l'aria ed è costante durante l'anno; in compenso la sua installazione è più difficoltosa e costosa.
Le pompe di calore sono sempre più utilizzate per riscaldare le piscine e l'acqua per usi domestici.